Note in Movimento

Berlino – Sinfonia di una grande città, Walter Ruttmann (1927)
Accompagnamento dal vivo della Zerorchestra
Musiche originali composte da Bruno Cesselli

 Il progetto “Note in movimento” nasce dalla volontà di valorizzare in tutta la Regione un genere artistico che è tornato prepotentemente di moda negli ultimi anni: la musica da film. Una consapevolezza ed un interesse che nel nostro territorio esistono già da diverso tempo grazie al grande successo riscosso dal festival internazionale Le Giornate del Cinema Muto, che da più di trent’anni fa rivivere le emozioni legate all’accompagnamento orchestrale dal vivo di opere proiettate sul grande schermo.

Molto spesso però non tutti gli appassionati, ma anche i semplici curiosi, che desidererebbero avvicinarsi alla scoperta di questo genere riescono ad accedere agli eventi del festival che peraltro rimane confinato alla sola città di Pordenone. Da questa esigenza ha origine il progetto Zerorchestra che si propone di promuovere la conoscenza di questo  genere musicale assolutamente originale e allo stesso tempo di creare un’opportunità di valorizzazione di alcuni tra i musicisti più talentuosi della nostra Regione.

Il progetto, in collaborazione con la Filarmonica, mira anche a favorire l’inserimento di musicisti diplomanti e/o diplomandi nel programma Zerorchestra finalizzato ad esecuzioni pubbliche.

Il progetto, decisamente innovativo, rappresenta una grande sfida che unisce la valorizzazione di un caposaldo del cinema d’avanguardia in una rilettura sperimentale ed assolutamente originale del film “Berlino, sinfonia di una grande città” (1927).

La Zerorchestra si propone di musicare questo film grazie alle musiche originali scritte da Bruno Cesselli ed eseguite da un ensemble di otto musicisti della Zerorchestra, nonché dalla banda de La Filarmonica (35 allievi). Obiettivo creare una sinergia perfetta con questo capolavoro del cinema tedesco che riesce, pur senza didascalie né trama a trascinare lo spettatore con il ritmo avvincente delle immagini facendolo partecipe della vita della metropoli, e rendendo il film nel suo complesso uno dei classici dell’avanguardia del cinema astratto.

Le musiche composte ed eseguite dalla Zerorchestra faranno da specchio a questo capolavoro del cinema tedesco. Suddivisa in cinque atti, questa sinfonia visiva descrive la vita nella città di Berlino nell’arco di una giornata, con il montaggio teorizzato da Dziga Vertov. Non ci sono né didascalie né trama, ma il ritmo avvincente delle immagini trascina con sé lo spettatore nella vita della metropoli, facendo di questo film uno dei classici dell’avanguardia del cinema astratto. È il 1927 quando, per la prima volta in un film, si affida la parte di protagonista a una città. Nessun attore, nessuna teatralità, nessuna star per quest’opera prodotta dalla Fox Europa: Berlino, la città dalle mille aspirazioni, è insieme centro, argomento e splendida attrice di quest’opera sinfonica di Walter Ruttmann.

Lontani sia da propositi turistici sia da intenti sociali, girando tutto in esterni e a luci naturali, Ruttman e i suoi operatori (Karl Freund e altri) filmano con occhio neutrale la realtà colta in flagrante che al montaggio è atomizzata in momenti di quotidianità, depurati da ogni significato psicologico o sociale, ridotti a “puri arabeschi di movimento” (S. Kracauer). In sintonia con le musiche di Edmund Meisel, che lo aveva definito “Il mio primo film sonoro” e adeguato la musica al fine di “rendere nella maniera più oggettiva il ritmo e la melodia di ciascun evento concepito già di per sé in termini musicali”, questi frammenti tendono a essere una sinfonia visiva vicina più agli esperimenti del cinema astratto che a quelli di Dziga Vertov. Questa giovane Berlino, carica di infinite possibilità rappresentative, risulta uno dei soggetti maggiormente redditizi. Senza studi, senza scenografie, nelle situazioni più disparate, il regista-operatore è sempre in agguato, con la sua piccola cinepresa da detective. Si addentra nella vita della metropoli, registra senza essere visto, perché nessuno dei soggetti deve sapere e quindi apprestarsi consapevolmente a recitare. Dal caos di queste tessere, dalla continua guerra tra artista e creatura da dominare, Ruttmann, secondo canoni estetici ben ponderati, ha saputo far nascere un mosaico, una sinfonia basata su migliaia di energie in pieno movimento effettivamente presenti nell’organismo di questa città-madre. Egli si inoltra in una giungla di carne e ferro, vaga zitto tra uomini che non si voltano, ma che vengono ad urtare involontariamente il suo obbiettivo. Tutto sembra ruotare senza volontà, trasformando la cinepresa nel demiurgo del perpetuo vagare, il fulcro al centro della piazza/città, che insegue cercando di non perdere il contatto con la realtà e la vita, per poi smarrirsi con il segreto che la riguarda.

Negli attimi in cui la capitale sembra dormire, il freddo della sera lascia il posto ai bagliori artificiali che ci accompagnano lungo i vicoli e le larghe strade, in cui la polvere sulla sua vita appena trascorsa sembra risollevarsi in un turbine, svelandoci l’inganno e il suo vero spirito notturno, con il suo traffico e le sue bettole, le sale da ballo, i campi sportivi, i teatri del varietà e le sale cinematografiche. Il risultato non è quello di un libro illustrato, ma piuttosto la visione di una macchina complessa, che può mettersi in moto solo se ogni più piccola parte ingrana con la massima precisione nell’altra, in una griglia musicale di crescenti e andanti.

Musica e formazione:

Le musiche sono composte da Bruno Cesselli, mentre l’ensemble sarà composto da: Bruno Cesselli (pianoforte, conduzione), Romano Todesco (contrabbasso), Didier Ortolan (clarinetti e sax), Gaspare Pasini (sax), Francesco Bearzatti (sax e clarinetto), Luigi Vitale (vibrafono), Luca Grizzo (percussioni), Luca Colussi (batteria).

Il progetto prevede inoltre due giornate di formazione:

  • Sabato 07 marzo 2015 ore 15.30
    Docente: Romano TodescoCome approccio alle immagini, verranno proiettate delle brevi scene tratte da film comici molto conosciuti dove i bandisti proveranno ad osservare attentamente con occhi diversi della solita e comune visualizzazione.L’idea è quella di intraprendere un viaggio introspettivo sui svariati aspetti emozionali e sentimentali e dei molteplici caratteri musicali che è necessario conoscere (generalmente si fa riferimento sia alla Musica Classica che allo stile Rag-Time e Dixieland dei primi anni del ‘900).Il musicista avrà l’occasione di imparare ad esprimersi con il proprio strumento attraverso l’approfondimento dello strumento stesso. Per chi ha già fatto questo tipo di percorso sarà avvantaggiato.

     

  • Domenica 22 marzo 2015 ore 09.30
    Docente: Bruno CesselliL’incontro avrà come argomento l’uso di semplici strutture melodiche, ritmiche e armoniche come base per la realizzazione estemporanea di commenti sonori alle immagini.L’invito è a “pensare musicalmente le immagini”, con i mezzi strumentali e le conoscenze musicali – anche molto semplici – di cui si dispone, per sviluppare un percorso integrato rivolto all’espressione sonora.

    Le tracce e i suggerimenti musicali da utilizzare come materiale di base saranno forniti dal docente.

ZERORCHESTRA: l’ensemble tutto pordenonese di eccellenze del jazz

La Zerorchestra nasce nel 1995 su iniziativa di Cinemazero con il progetto di produrre musica per film scelti tra i tanti capolavori del cinema muto. In questo, lo stimolo è senza dubbio partito dalle esperienze maturate nell’ambito de Le Giornate del Cinema Muto e dalle fortunate rassegne Jazzimmagine e Schermo Sonoro proposte da Cinemazero a Pordenone negli ultimi anni. Zerorchestra è dunque uno dei progetti più ambiziosi e originali nati dall’ormai trentennale attività di Cinemazero: l’ensemble, che si propone di coniugare il linguaggio jazzistico contemporaneo con le immagini del cinema delle origini, vede riuniti alcuni tra i migliori musicisti, di estrazione jazzistica e non, del territorio pordenonese.

Dopo la prima esibizione del ‘95, nel giro di pochi anni la Zerorchestra è stata invitata a tenere i suoi concerti, accompagnando con la musica le proiezioni di grandi capolavori del cinema muto, un po’ ovunque, da Torino a Verona, da Udine a Milano, da Padova a Bergamo, oltre ad essere ospite in tantissimi comuni della provincia di Pordenone e della regione Friuli Venezia Giulia. La Zerorchestra si presenta nel 2011 con una formazione arricchita da nuovi nomi dell’attuale panorama musicale pordenonese. Ad esibirsi saranno dunque, accanto agli storici fondatori dell’ensemble (Roberto Rossetti al clarinetto e clarinetto basso, Massimo De Mattia ai flauti, Gaspare Pasini e Francesco Bearzatti ai sassofoni, Didier Ortolan ai clarinetti, Bruno Ceselli al pianoforte, Romano Todesco al contrabbasso, Nevio Basso alla batteria e Luca Grizzo alle percussioni) musicisti quali Giovanni Sperandio all’oboe e corno inglese, Mirko Cisilino e Flavio Davanzo alla tromba, Matteo Morassut al trombone.

Il linguaggio adottato dall’orchestra è spiccatamente jazzistico anche se non mancano evidenti riferimenti alla cultura popolare e a situazioni tipiche della musica colta contemporanea. La Zerorchestra non è un’orchestra jazzistica in senso stretto, ma un’ensemble di più elementi singolarmente composito ed originale che riesce comunque ad esprimere il notevole potenziale solistico dei singoli, evidenziando la diversa estrazione e lo stile individuale.

Il partner di questo progetto, l’Associazione Filarmonica Città di Pordenone, fondata nel 1837, è diretta dal maestro Didier Ortolan e cogestisce, assieme alla SOMSI di Pordenone, la Scuola di Musica “L. Mascagni” con oltre 170 iscritti. È promotrice di varie iniziative sul territorio con le scuole in collaborazione con le amministrazioni locali.

 

Repertorio

The Cameraman (1928) di Edward Sedgwick con Buster Keaton, Buster Keaton (Seven Chances (1925) e Playhouse (1921)); Aurora (1927) di W. F. Murnau, Beau Geste (1926) di Herbert Brenon, Ballet Mécanique (1924) di Fernand Lèger, alcune tra le più spassose comiche di Stan Laurel e Oliver Hardy: Big Business (1929), Putting pants on Philip (1927), Two Tars (1928), Liberty (1929) e di Charlie Chaplin: Behind the Screen (1916), The Rink (1916), Easy Street (1917), The Cure (1917); il film di Walter Ruttmann Berlino-Sinfonia di una grande città (1927), Blackmail (1929) di Alfred Hitchcock; Safety Last (1923); la triade di capolavori di Max Linder Soyez ma femme (1921), Sept ansa di malheure (1921) e Le troit Mousquetaire (1922) e una selezione di cartoni animati degli anni Venti con Topolino, Felix, Koko, Oswald intitolata La banda dei cartoni.